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Ristrutturare risparmiando: come funziona l’ecobonus e fino a quando si può richiedere?

La ristrutturazione della propria casa è sempre un momento molto importante, contornato da dubbi ed incertezze che accompagnano chi si appresta a fare questo grande passo. La buona notizia è che per l’anno 2019 è stato rinnovato l’Ecobonus, istituto che permette di ottenere un importante sgravio fiscale, in relazione alle imposte Irpef o Ires, nei confronti di chi si appresta ad effettuare lavori di ristrutturazione che comportino un maggiore risparmio energetico. A detto risparmio si riferiscono, dunque, anche gli interventi volti ad aumentare l’isolamento termico dell’edificio come, ad esempio, la sostituzione di infissi e finestre.

Quando la ristrutturazione porta ad un vantaggio economico

Da ciò che abbiamo appena detto si intuisce che questo è sicuramente l’anno giusto per prendere la decisione di effettuare in casa quei lavori che da tempo vengono rimandati. Questo perché le migliorie effettuate, purché rientranti nel piano previsto dalla Legge di Bilancio, daranno al contribuente il diritto ad una riduzione del peso fiscale, pari ad una percentuale della spesa sostenuta complessivamente per i lavori, percentuale stabilita in misura fissa da criteri ben precisi. Tale percentuale subisce variazioni anche a seconda delle parti di edificio interessate dalle ristrutturazioni.  Infatti, in occasione di ristrutturazioni effettuate su parti condominiali comuni, la quota di Ecobonus potrebbe raggiungere addirittura il 75%.

Come fare per beneficiare dell’Ecobonus: prassi

Preventivamente è necessario precisare che gli interventi di ristrutturazione interessati dall’Ecobonus devono essere effettuati su edifici già esistenti, entro e non oltre il 31 dicembre 2019, per edifici privati, data prorogata fino alla fine del 2021 per interventi effettuati nell’ambito di parti comuni dell’edificio. È stato previsto un limite di spesa massimo, che varia a seconda del tipo di lavoro messo in atto. Si va dai 30.000 euro per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, ovvero installazione di impianti dotati di caldaie a condensazione, ai 60.000 euro per gli interventi sull’involucro dell’edificio, fino ai 100.000 euro per gli interventi di riqualificazione energetica. Le spese sostenute dovranno essere pagate attraverso bonifico bancario o postale, conservando la documentazione di riferimento. Da ultimo, ancora prima della comunicazione in denuncia dei redditi, è necessario che il contribuente trasmetta telematicamente la scheda informativa, all’Enea, entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

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